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Toscana “Quanto è buona la Toscana”

I pici all’aglione sono un primo piatto della tradizione toscana, in particolare della Val di Chiana. E’ questa terra infatti ad essere culla di uno dei prodotti appartenenti al presidio Slow Food: l’aglione di Chiana.

Una varietà di aglio riscoperta relativamente di recente, dalle dimensioni importanti e dal sapore meno arcato, più delicato rispetto alle altre tipologie di aglio. Il formato di pasta, i pici, sono realizzati con un impasto di farina e acqua molto diffuso in tutto il centro Italia, si trovano conditi anche con il ragù, con l’anatra o con le briciole.

Il nome pici deriva dal termine “appiciare” ovvero il tipo di lavorazione necessaria per realizzarli che consiste nel lavorare a mano l’impasto fino a creare uno spaghetto lungo.

Questa preparazione prevede l’uso di ingredienti base della cucina nostrana: l’olio extravergine d’oliva, l’aglione (o aglio se non si riesce a trovare la varietà) e i pomodori che richiamano le solari campagne toscane. I pici all’aglione sono un primo piatto semplice da preparare, molto gustoso, genuino e saporito! L’ultima domenica di maggio di ogni anno si celebra “La sagra dei pici” a Celle sul Rigo, da contorno il suggestivo panorama della Val d’Orcia, patrimonio dell’Unesco.

pici 2

Celle sul Rigo, anticamente Castrum de Cellis, la cui singolare pianta urbanistica ricorda quella di un castrum romano. Radicofani, famoso per le leggendarie gesta del brigante Ghino di Tacco, con la sua Rocca. San Casciano dei Bagni, con le sue 46 sorgenti termali, conosciuto già dai tempi dell’antica Roma, è ancora oggi, con il nuovo centro termale Fonteverde, luogo perfetto per ritrovare il proprio benessere psico – fisico; gli ospiti del Poggio potranno usufruire di particolari convenzioni sull’ingresso alle piscine e su alcuni trattamenti. Pienza, città natale di Pio II; Montepulciano, patria del Poliziano e scrigno di tesori artistici ed architettonici; Sarteano, che vanta la recente scoperta della Tomba della Quadriga Infernale, una delle più significative testimonianze della pittura parietale etrusca. E ancora, altri incantevoli luoghi, poco distanti dal Poggio, ricchi di storia, arte e archeologia: Bagno Vignoni, Monticchiello, San Quirico d’Orcia, Cetona, Chiusi, Chianciano, Città della Pieve. Di grande interesse naturalistico, a testimonianza di una natura che offre la sua anima selvaggia in un ambiente ancora incredibilmente autentico: il Parco naturale e culturale della Val d’Orcia, il Parco archeologico del Monte Cetona e il Parco del Monte Rufeno.

La Val d’Orcia

Il magnifico paesaggio della Val d’Orcia, tra le colline toscane, è stato inserito nella World Heritage List dall’Unesco nel 2004.

Val dOrcia

La Val d’Orcia, connubio di arte e paesaggio, spazio geografico ed ecosistema, è l’espressione di meravigliose caratteristiche naturali ma è anche il risultato e la testimonianza della gente che vi ha abitato.

Secondo l’Unesco questa valle è un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel Rinascimento e rispecchia gli ideali del “buon governo” (XIV e XV sec.) tipici della città-stato italiana, i cui splendidi luoghi sono stati celebrati dai pittori della Scuola Senese, fiorita tra il XIII ed il XV secolo.

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